La semiotica è la filosofia del linguaggio che studia i segni e il modo in cui questi hanno senso (significazione). Per rintracciare le origini di questo termine, è necessario immergersi nel passato. Infatti, questa parola deriva dal termine greco antico ‘semeion’, che significa ‘segno’ (un qualcosa che rimanda a qualcos’altro). Un significante messo in relazione con il suo significato da vita alla significazione, ovvero il collegamento tra qualcosa materialmente presente e qualcosa di assente. L’esempio più comune di significazione si può trovare nella segnaletica stradale, in particolar modo nelle luci del semaforo dove il colore rosso (significante) comunica il messaggio ‘STOP’ (significato).

- Breve panoramica sullo studio dei segni nell’antichità
- I padri fondatori della semiotica moderna e le teorie più importanti
- Fonti
Breve panoramica sullo studio dei segni nell’antichità
La divinazione mesopotamica
Nonostante la semiotica come materia di studio sia stata introdotta da Charles S. Peirce (1839-1914), lo studio dei segni e dei simboli ha origini molto più antiche. Risale infatti alla divinazione mesopotamica, praticata ben tre millenni a.C. I divinatori di allora osservavano attentamente eventi come il comportamento degli animali o degli esseri umani, le forme di pietre o piante e i fenomeni atmosferici e meteorologici. Successivamente, intorno all’VIII secolo a.C., i Babilonesi furono i primi a praticare la divinazione applicata ai movimenti astrali, dando vita all’astrologia e all’astronomia.
Il segno nella cultura ellenica
Anche nell’antica Grecia, il segno era un aspetto fondamentale della divinazione e della comunicazione. I greci applicavano un approccio empirico nella medicina teorica per elaborare una prognosi, a differenza dei medici contemporanei che sono più interessati a giungere a una diagnosi. Nell’ambito della cultura ellenica, l’analisi del segno aveva già guadagnato un posto di rilievo tra i filosofi più eminenti, i quali svilupparono le loro teorie linguistiche. Tra questi luminari, vale la pena menzionare Platone, autore del “Cratilo”, e Aristotele, che ha scritto “De Interpretatione”.
I padri fondatori della semiotica moderna e le teorie più importanti
Charles S. Peirce (1839-1914) e il triangolo della semiotica
Uno dei padri della semiotica moderna è Charles S. Peirce (1839-1914), un importante studioso, considerato il fondatore del pragmatismo e della teoria del segno, inteso come atto di comunicazione. Secondo Peirce la conoscenza non è possibile intuitivamente ma dalla mediazione attuata dai segni e dalla semiosi che intende un’azione che sia una cooperazione di tre soggetti:
- Segno: qualcosa che sta per qualcuno, al posto di qualcos’altro, sotto certi aspetti o capacità. In altre parole, è un elemento che rappresenta qualcosa per qualcuno in un certo contesto;
- Interpretante: l’interprete è diverso dall’interpretante. L’interprete è chi coglie la relazione tra segno e oggetto mentre l’interpretante è un secondo segno che sottolinea come un certo segno si riferisce a un determinato oggetto;
- Oggetto dinamico e immediato: nel triangolo semiotico della significazione di Peirce, l’oggetto dinamico è l’oggetto esterno, ciò che “mette in moto” la semiosi. È la realtà nella sua interezza indipendentemente da quello che sappiamo. Infine l’oggetto immediato è la percezione che l’interprete ha dell’oggetto dinamico.

Il triangolo della semiotica secondo Peirce può sembrare complicato nella teoria ma con un esempio può risultare molto più semplice da comprendere. Proviamo a immaginare due amici che dialogano tra di loro e che chiameremo Mario e Luigi. Mario dice a Luigi: ”Ho visto un cane.”. Luigi, non avendo visto il cane, nella sua mente se lo immagina diverso da come è in realtà, quindi:
- Segno: la parola ‘cane’;
- Oggetto dinamico: un cane specifico che Mario ha visto;
- Oggetto immediato: l’idea generale di cane che ha Luigi;
- Interpretante: L’immagine mentale di un cane che si forma nella mente di Luigi quando sente la parola “cane”.

Ferdinand de Saussure (1857-1913) e la langue e la parole
A pari merito con Peirce nella paternità della semiotica troviamo anche Ferdinand de Saussure (1857-1913), un linguista e semiologo svizzero considerato uno dei fondatori dello strutturalismo. Ferdinand de Saussure ha presentato alcune distinzioni e concetti chiave che sono diventati fondamentali per la linguistica e la semiotica moderna. Tra queste, i concetti di langage, langue e parole:
- Il langage o linguaggio in sintesi, è la totalità delle manifestazioni del linguaggio umano, ovvero tutto ciò che entra in gioco durante la comunicazione, come il parlare, scrivere, gesti, espressioni facciali e altro ancora;
- La langue è un prodotto sociale interno al linguaggio ed è l’unione delle convenzioni adottate dalla società per comunicare. La langue non è soggetta a cambiamenti individuali e rappresenta un prodotto stabile e convenzionale;
- La parole è il secondo elemento interno al linguaggio ed è l’applicazione individuale della lingua effettuata dal singolo parlante.
Come nel triangolo della semiotica secondo Peirce, anche i concetti di langage, langue e parole sono più facili da comprendere con un esempio. Riprendiamo i protagonisti dell’esempio precedente, Mario e Luigi. Mario parlando con Luigi gli dice:”Ieri sono arrivato in ritardo al colloquio di lavoro”. Anche in questo esempio i concetti non si individuano solo nella frase detta da Mario ma nell’intero contesto:
- Il langage è la possibilità che Mario e Luigi possano comunicare e la capacità che hanno di scambiarsi informazioni;
- La langue è l’uso delle regole della lingua italiana da parte di Mario;
- La parole è la scelta di termini che Mario ha utilizzato per comunicare con Luigi.
Fonti
Questo articolo ha voluto dare una breve panoramica sulla semiotica e comprende il significato, una breve panoramica sulla storia dei segni e le teorie dei due padri fondatori della semiotica moderna. Tutte le informazioni raccolte sono facilmente consultabili dalle fonti che abbiamo raccolto e vi invitiamo a visitarle qualora vogliate approfondire questa vasta disciplina di studio.
Semiotica da “La comunicazione”